Leggevo il post di una ragazza proprio l’altro ieri, in una famosa community di fitness. Non ho resistito e ho voluto commentare. Chiedeva un confronto riguardo la somiglianza del suo vecchio piano alimentare con quello di un’altra ragazza della community, lamentandosi che il piano non era abbastanza personalizzato per via della grammatura quasi uguale, senza nemmeno soffermarsi su ciò che poteva essere davvero importante.
Sento davvero troppe ragazze ricercare la grammatura di carboidrati perfetta da assumere, senza pensare che nel così tanto amato “pasto sgarro”, quel gap di 20 grammi di riso giornaliero che ti potrebbe differenziare da un’altra ragazza, è già bello che annullato! Ragazze, se non si fanno allenamenti davvero intensi o non si è in preparazione di una gara di fitness in cui una sola unità percentuale di grasso fa la differenza, come si può pensare di vivere una vita pesando scrupolosamente quella quantità?!
E inoltre. Perché fare il pasto sgarro se si pesano con così tanta meticolosità gli alimenti in settimana? Credo che siamo usciti un pochino dagli schemi e dal vero concetto di sana alimentazione. Vedo ragazze che hanno paura ad allenarsi quella volta in più perché le gambe si ingrossano o si infiammano, non sapendo che magari quell’allenamento può non essere adatto a loro, ma invece di ascoltare il proprio corpo, riducono in modo drastico le calorie! Ragazze fate sport con serenità! Fate l’allenamento che vi piace! Non può sempre e solo essere fatto per un fine estetico! Il piacere di allenarsi, di entrare in palestra, di correre, di spingersi al limite! Ognuno ha delle preferenze. E vi assicuro che se la seduta è allenante, non farà differenza per il vostro corpo quella piccola quantità di carboidrati in eccesso e tanto meno quel rigore nell’avere tutti i giorni un’alimentazione sempre uguale e pesata alla perfezione (niente di più sbagliato, tra l’altro, per stimolare il metabolismo). Un corpo tonico e allenato, tollera molto bene delle piccole differenze, quindi non c’è motivo di privarsi di un pugno di riso in più, o un frutto, o una manciata di noci, se il nostro corpo lo richiede. Un piano alimentare personalizzato, inoltre, non si basa soltanto su una semplice grammatura di cui uno può aver bisogno (io per esempio non fornisco nemmeno tutte le grammature). Un piano alimentare personalizzato si basa su un timing particolare, un’integrazione corretta, sull’aiutare il soggetto a capire autonomamente quali sono gli alimenti che dovrebbe evitare maggiormente per raggiungere il proprio personale benessere. Si basa sul differenziare gli stimoli mese dopo mese, sulla ciclizzazione dei carboidrati eventualmente… Su molte cose insomma! Siamo tutte diverse e ciò che fa più la differenza, non è una piccola quantità in più o in meno che riusciamo ad assumere, ma la reazione che abbiamo a diversi alimenti, l’orario in cui li assumiamo e come li combiniamo, e tutto ciò è molto soggettivo. Per concludere… Mi sembra che molte di noi vivano con l’app. del conteggio calorico come fosse l’unico parametro essenziale per il proprio benessere. Per me vale meno della bilancia! E attenzione! Non è che io assuma calorie a caso! Ma mi ascolto e imparo giorno dopo giorno cosa mi fa bene e cosa no. Imparo le quantità che tollero e quando sono troppe. Qual è la chiave allora?
Vi do le mie personalissime regole! Quelle che applico su di me ormai da anni.
Allenamento intenso e costante: è pressoché impossibile raggiungere una forma fisica invidiabile senza fare sport! Escluso!
Evitare gli zuccheri semplici e limitare al minimo il glutine, soprattutto quello da frumento
Meno grassi animali e più grassi vegetali
Meno carne e latticini e più pesce, uova, legumi
Proteine a ogni pasto (senza eccedere, ma presenti, e senza farne un dramma se quel giorno sono un po’ meno del normale)
Calma glicemica (la si raggiunge evitando di assumere zuccheri semplici o carboidrati complessi troppo raffinati e soprattutto non associati a una quota proteica o lipidica)
Non desiderare il pasto sgarro come il santo Graal! Ogni pasto deve essere un pasto che ci piace e che desideriamo, altrimenti non proseguiremo a lungo nel nostro percorso. Se questo significa aggiungere un po’ di grasso (sano) in più, conviene farlo all’inizio, per apprezzare a pieno i gusti che abbiamo davanti.
Capire qual è il momento della giornata in cui abbiamo più fame, e piuttosto mangiare di più in quel pasto. Inutile lasciare i carboidrati a pranzo a tutti i costi e avere il cortisolo alle stelle la sera!
Non confondere un bisogno di assumere più calorie, come un’abbuffata senza via di ritorno! Io non faccio abbuffate, faccio dei REFEED (ripetetevelo sempre). Naturalmente dovete stare alle regole sopra citate, se no non vale!
Non ridurre le calorie allo stremo! Addormenterete il vostro metabolismo in men che non si dica! Spesso conviene aumentare la quota calorica giornaliera, per fare poi nuovamente un CUT!
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