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Immagine del redattoreIrene Macrì

SIAMO TUTTI DIVERSI - IL BIOTIPO 3


Ciao ragazza/o,come stai?

Non è il periodo migliore per poter porre questa domanda, ma confido nel fatto che ormai anche tu abbia trovato la tua routine, ti sia rimboccato le maniche, e ti stia prendendo cura di te. Sempre di più mi scrivete, vi affidate a me per il vostro percorso alimentare o di allenamento, mi seguite online. La motivazione, lo ammetto, non è sempre alta e non è sempre semplice mantenerla tale, soprattutto in casa, soprattutto per chi come me, trovava il proprio momento di routine mattutina in palestra. Ma non temere! Con i miei allenamenti potrai tranquillamente svolgere il tuo workout nello spazio di un tappetino! Non hai ancora provato? Sono certa che ti invoglierò ancora di più con la sorpresa di dicembre!

Eccoci arrivati al nostro terzo episodio della serie riguardante i biotipi morfologici.

Dopo l’iperlipogenetico e l’ipolipolitico (che si identificano rispettivamente in un accumulo di grasso "a mela" e "a pera"), vi parlo oggi del terzo, ovvero:

L’Ipermisto. L’ipermisto classico è un biotipo sovrapponibile al bilioso di Ippocrate. Tende ad accumulare grasso in modo uniforme, ma se in normopeso, si presenta con una buona massa muscolare ed è bene definito, grazie anche al suo veloce metabolismo, dominato da una tiroide attiva e funzionante. Tiroide che col tempo, se portata ad esaurimento con eccesso di zuccheri, smetterà di funzionare così bene e il nostro soggetto comincerà a prendere peso. Avete presente quello che da giovane si sente libero di mangiare molto e anche male, perché intanto non ingrassa? Beh, i conti tornano per tutti! L’eccessivo consumo di farine raffinate da pane, pizza, dolciumi e junk food, porteranno inevitabilmente alla soppressione del GH (prodotto dall’ipofisi) e ad un esaurimento tiroideo con conseguente accumulo adiposo detto a “peperone”.

Vi è poi un biotipo sempre ipermisto, ma detto “di transizione”, caratterizzato dagli squilibri ormonali dovuti alla menopausa, col calo di estrogeni e l’aumento del cortisolo (vi ricordate che il cortisolo contribuisce ad un accumulo di grasso addominale?). Ed ecco che la nostra donna, prima ginoide, “a pera”, comincerà a ingrassare e ad accumulare grasso anche nella parte superiore. Oppure durante l’andropausa, con il calo di testosterone, l’enzima aromatasi localizzato soprattutto nell’adipe, farà produrre nell’uomo più ormoni femminili. Ed ecco che il nostro soggetto, tipicamente androide, comincerà ad accumulare adipe anche su cosce e glutei. Bisognerà ridurre sicuramente i carboidrati sia a pranzo che a cena, e mantenerli invece a colazione, sempre e comunque integrali.

Ma torniamo all’ipermisto classico. In questo caso il nostro soggetto non dovrà ridurre completamente i carboidrati, ma dovrà strutturare una dieta equamente distribuita in carboidrati integrali, proteine magre soprattutto da carne, pesce e uova, e grassi buoni, nelle proporzioni di 33% in ognuno dei tre pasti. Il calo dei carboidrati farà riposare la tiroide, rimettendola in moto. L’aumento delle proteine contribuirà a stimolare l’ipofisi a produrre GH, e il leggero aumento di grassi buoni stimolerà una maggiore produzione di ormoni sessuali da parte delle surrenali. Dopo il calo ponderale, si riabbasseranno i grassi a favore di un aumento di carboidrati integrali.

L’elemento base per l’ipermisto è l’uovo, per il suo elevato valore biologico (pool aminoacidico) e la sua quantità di grassi buoni, senza temere un aumento di colesterolo! Ottimo se consumato a colazione con una piccola quantità di pane integrale/ avena/ ecc., riservando carne e pesce magri per i pasti principali.

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